Monday, February 2, 2015

Le tempeste di una volta

Ci siamo svegliati questa mattina e nevischiava. O meglio, era in corso una "tempestucola" di neve che rendeva il paesaggio così:

Panorama da una finestra dell'ospedale, direttamente sul campo di football. Quel che sembra nebbia è impalpabile, implacabile neve...

Niente di che, a dire il vero, in quest'inverno che per ora ci ha regalato ben poca neve in confronto agli anni passati. Il Signor Inverno sta pero ricompensando con le temperature: questa mattina -34. Menotrentaquattro! Alla fermata dell'autobus non sentivo più i piedi, pur nei miei ultratecnici winter boots garantiti fino a -25 (e infatti...) e per un attimo ho capito fisicamente che di freddo si può davvero morire.

In ogni caso, di neve poca e bianco candor altrettanto scarso.

Vien quasi da dire che non esistono più le tempeste di una volta, quelle che facevano il metro di neve in terrazzo, che il Teodolindo doveva spalare per ben due volte: una per liberare il suddetto terrazzo e una per andare al piano terra a disostruire l'entrata dei vicini dalla neve appena spalata e buttata di sotto.

Chi l'avrebbe detto che avremmo ripensato quasi con nostalgia a quella famosa tempesta del secolo del 27 dicembre 2012, data che resterà nella storia non solo per noi italiani emigranti, ma anche per i Montrealesi, tutti esterrefatti con il naso all'insù a chiederci: "Ma quanta mai potrà venirne giù in un solo giorno?!"
Tanta così:

Il famoso balcone


Il nostro balcone da solo non rende l'idea di cosa era stata quella tempesta, mentre lo fa bene questo video.
C'è tutto: il vento gelido, le macchine sommerse e la spalatura solidale (tutti a liberarne una, poi tutti a liberarne un'altra), gli slittini, e soprattutto al minuto 3.19 compaiono loro, i veri padroni della città, ovvero i trattorini spazza-marciapiedi, che sfrecciano ai 50 km/ora sui marciapiedi e se il tuo cammino si incrocia con il loro, vince il trattorino, sempre.

I Canadesi, nel loro solito stile, di fronte a tale tempesta reagivano con filosofia e se la ridevano beati per l'evento eccezionale.
Uno fra tutti lui, Sebastien Toutant, sbarbatello snowboarder professionista e campione del mondo, esattamente 12 ore dopo la fine della tempesta ha preso la sua tavola, è salito in cima al Mont Royal, la collina al centro della città da cui questa prende il nome, e si è buttato di sotto per una sciata downhill fin quasi al porto. Ha attraversato il parco, il cimitero, è passato dietro all'ospedale dove lavoro e di fianco alla facoltà di medicina e si è avviato tranquillo verso il fiume.

Dopo due anni questo video ancora mi emoziona, perché a vederlo uno quasi non ci crede che si è nel cuore della città.


Questa è Montreal, in tutto il suo invernale splendore.



10 comments:

  1. Wow, il video è strepitoso! Mamma mia, -34 non riesco neanche a immaginarmelo. Per me è come immaginare l'infinito!

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    1. Ma anche qui i -30 sono inusuali, capitano una volta all'anno. Infatti oggi siamo già tornati a -18, per fortuna!

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  2. Anche questa mattina a Pettinengo nevischiava ... :P

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    1. Immaginavo: mia mamma ieri mi ha scritto che "a Biella faceva tanto, ma tanto freddo!"

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  3. Dopo aver visto il video, io manderei capi e colleghe in vacanza a Montreal!!
    Tipo che qui oggi danno nevischio e io sono venuta in ufficio in bici (3 km da casa) e loro mi hanno dato della pazza perché sicuramente rimarrò bloccata nella neve..... e non è ancora sceso un fiocco!!
    Comunque no, io con tutta quella neve non ce la potrei fare, emigrerei.
    Come fate a muovervi per andare a lavorare?

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    1. Wood, ma io capisco che in Italia la neve possa bloccare tutto, e me lo ricordo bene! Qui non potrebbero permetterselo, perché altrimenti la città si dovrebbe bloccare da dicembre a marzo. Come andiamo a lavorare? In autobus, metro, qualche pazzo anche in bici! Siamo ben attrezzati, pero', ci si mette cinque minuti a vestirsi per uscire di casa, tra giacca, stivali, e quant'altro. Niente e' lasciato al caso ;)

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  4. ma il naso e le orecchie le possiedi ancora? Una volta facendo fondo a meno 18 mi si è paralizzata la mandibola ed ho capito che di freddo si può anche morire ;)

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  5. Giusto, quest'inverno poca neve e tanto ghiaccio.
    Infatti... Il video del giornalista Hugo Meunier che è andato al lavoro in pattini (dal Parc Maisonneuve al Vieux Port), l'hai visto?
    Notare il commento sui marciapiedi del Plateau ;)
    http://www.lapresse.ca/videos/actualites/201501/05/46-1-en-patins-au-travail.php/6f67483414024ce08604e8724b3dcb8c



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    1. Silvia, bellissimo il video! Come lo capisco riguardo ai marciapiedi del Plateau! ;)

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